giovedì 29 gennaio 2009

BANCHE E DEBITI


"Quando la crisi si estende a tutta l'economia, il primo obiettivo e' evitare il panico diffuso. Ci vogliono regole e l'autorità per farle rispettare. I debiti vanno pagati; e vanno pagati nel tempo dovuto."

Intervento su Il Messaggero del 25 gennaio 2009 di Romano Prodi










E’ opinione ormai scontata che i comportamenti del mondo finanziario e bancario (soprattutto nei paesi anglosassoni) siano all’origine dell’attuale grave crisi economica.
L’incoraggiamento ai consumi oltre ogni ragionevolezza, la creazione di titoli di valore almeno dubbio, l’opposizione ad ogni controllo pubblico e la caduta del senso etico nei comportamenti dei responsabili del settore sono certamente alla base di una crisi finanziaria che con una rapidità davvero senza precedenti ha infettato tutta l’economia reale.
Nonostante questo mi dichiaro senza alcuna esitazione a favore dei salvataggi bancari che con una varietà di strumenti vengono messi in atto in diversi paesi.
Non vi è alcuna contraddizione tra la condanna dei comportamenti di molti protagonisti del sistema bancario e la politica dei salvataggi, perché quando la crisi si estende a tutto il sistema economico, il primo obiettivo deve essere quello di evitare che un panico diffuso nei confronti della solidità delle banche spinga i risparmiatori a ritirare i depositi e a portarli “sotto il materasso”, bloccando in questo modo tutta la vita economica.
Un elemento che ha aggravato il precipitare della crisi è stato infatti il comportamento delle autorità americane che, dopo aver tenuto senza briglia e senza controllo le banche, ha poi fatto fallire la Lehman Brothers, lasciando con questo intendere che nessuna banca poteva ritenersi sicura.
L’ondata di paura provocata da questo fallimento è stata solo parzialmente tamponata dalle decisioni di molti governi di dedicare cospicue risorse a sostegno del sistema bancario.
Ed è inutile, a questo proposito, lamentare l’eccessiva ingerenza dello Stato nell’economia, perché essa è stata resa indispensabile da questi eventi. Dobbiamo invece chiederci perché tanti politici, tanti operatori economici e anche tanti economisti alla moda ci hanno raccontato per quasi un paio di decenni che il mercato doveva essere il solo perfetto regolatore di se stesso e non aveva bisogno di nessun controllo.
Sappiamo invece tutti che, perché il mercato funzioni occorrono regole e comportamenti rigorosi. Occorre cioè che le regole siano rispettate e che ci sia una autorità che le faccia rispettare.
Opportuni quindi gli aiuti a favore delle banche, ma nel rispetto di alcune precise condizioni. La prima è che anche i loro dirigenti diano il proprio contributo al risanamento del sistema. Non si può tollerare una situazione in cui essi sono premiati (a volte in modo indecente) se le cose vanno bene, non sono puniti se le cose vanno male e, addirittura ricevono benefici copiosi se vengono mandati via in conseguenza dei loro errori.
In secondo luogo i “salvataggi” bancari hanno un senso se le banche provvedono con il massimo sforzo al finanziamento del sistema produttivo (soprattutto delle piccole e medie imprese) e delle famiglie.
Se dobbiamo sostenere le banche perché sono le arterie del sistema economico, bisogna che il sangue lo portino davvero a tutti gli organi e quindi anche alle periferie del mondo economico. E, ripeto, soprattutto alle imprese di minori dimensioni che, anche quando sono sane, non hanno alternative al credito bancario.
Invece non solo l’esperienza quotidiana di molti imprenditori e consumatori ci parla di forti restrizioni al flusso del credito, ma lo stesso messaggio è contenuto nelle indagini di Confindustria, della Confederazione Nazionale Artigiani e di altri autorevoli organismi.
Ancora più incisivo è, a questo proposito, quanto scrive l’ultimo bollettino della Banca d’Italia, e cioè che le Banche italiane partecipanti all’indagine sul credito bancario (Bank Lending Review) hanno esse stesse ammesso di aver inasprito i criteri adottati per l’erogazione dei prestiti alle imprese.
E sottolinea l’irrigidimento dei criteri di erogazione anche nei confronti del credito alle famiglie, sia nel settore del consumo, sia nei mutui per l’acquisto di abitazioni.
Lo stesso bollettino sottolinea poi che “il rallentamento del credito è più intenso nei confronti delle piccole imprese”. E questa frase,purtroppo, non ha bisogno di commenti.
Certo la crisi economica porta sempre con sé l’aumento delle sofferenze dei crediti ed è evidente che le banche debbano essere più prudenti nelle loro decisioni, ma il passaggio dalla prudenza all’adozione di criteri automaticamente più selettivi non si giustifica in alcun modo.
Ancora più non si giustifica in quanto le banche italiane appaiono in generale meno colpite dalla tempesta che ha travolto le consorelle degli altri paesi. Quindi sì al sostegno alle banche ma solo se esse sostengono l’economia.
Tuttavia non solo il sistema bancario, ma anche la pubblica amministrazione è chiamata con i propri comportamenti a dare un contributo positivo al sostegno dell’economia.
Non mi riferisco in questo caso a comportamenti di carattere generale, ma al fatto specifico (che costituisce una patologia esclusivamente italiana) del ritardo dei pagamenti nel caso dell’acquisto di beni e servizi e del ritardo dei rimborsi fiscali nei confronti di imprese e privati cittadini.
Si tratta di situazioni patologiche esistenti da tempo, situazioni patologiche che in molti settori e in molte regioni si vanno ulteriormente aggravando. Ciò deprime ancora di più il ciclo economico e rende allo stesso tempo più costoso l’acquisto di beni e servizi.
Il primo aiuto dello Stato all’economia in crisi sta quindi nella vecchia ed elementare regola che i debiti vanno pagati e vanno pagati nel tempo dovuto.

Romano Prodi

sabato 24 gennaio 2009

TRENTA ANNI FA L'ASSASSINIO DI GUIDO ROSSA


«Le Br si sentivano di sinistra e in nome della classe operaia compivano il più velenoso attentato contro i lavoratori». Così il segretario del Pd, Walter Veltroni, ha ricordato l'uccisione, trenta anni fa, dell'operaio e sindacalista dell'Italsider, Guido Rossa, che aveva segnalato alla vigilanza la presenza in fabbrica di fiancheggiatori dei terroristi. «Le Brigate Rosse uccisero un operaio - ha sottolineato Veltroni - non un delatore, come scrisse qualche giornale, ma un democratico vero, che credeva nelle leggi dello Stato e voleva tutelare la vita di altre persone. Coerente con le sue idee, Rossa si era schierato, aveva capito l'errore di chi diceva "né con lo Stato né con le Br" e aveva denunciato chi diffondeva materiale dei terroristi».Il segretario del Pd ha citato tante altre vittime del terrorismo, e si è chiesto, riferendosi all' uccisione di Aldo Moro, «se Moro e Berlinguer avessero potuto portare avanti il loro progetto quale Paese sarebbe diventata l'Italia». Sabina Rossa, figlia del sindacalista ucciso ed oggi deputato del Pd, ha ricordato come il padre fosse una persona «positiva, solida nelle sue convinzioni, coerente nella vita con i suoi ideali e con una grande ricchezza civile e morale». La parlamentare ha chiesto «alla politica di saper cogliere le inquietudini giovanili per evitare nuovi drammi, perchè trent'anni fa non ne fu capace».




venerdì 23 gennaio 2009

APPROVATO IL FEDERALISMO FISCALE. IL PD SI ASTIENE

Oggi è stato approvato in Senato il disegno di legge sul Federalismo Fiscale con l’astensione politicamente determinante dei senatori del Partito Democratico.
E’ il primo passo di una grande riforma che cambierà in profondità il sistema di finanziamento delle Autonomie Locali e delle Regioni.
Due i principi essenziali: autonomia e responsabilità.
Obiettivo della legge è riscrivere il patto fiscale tra i cittadini e lo stato.
Giusto pagare le tasse, giusto combattere l’evasione fiscale, ma altrettanto giusto è richiamare sindaci e presidenti al rigore nella spesa pubblica.
Basta sperperi che hanno in questi anni ingigantito il debito pubblico senza dare più servizi ai cittadini.La legge ha perso al Senato , per iniziativa dei senatori PD, quei tratti egoistici del primo disegno della Lega.
Ora possiamo dire che il Senato ha approvato una legge all’insegna della coesione nazionale e della solidarietà sociale. Una legge buona per il Nord e per il Sud.
Per queste ragioni il PD si è astenuto con una apertura di credito alla maggioranza.
Vedremo se nei prossimi passaggi parlamentari la maggioranza saprà onorare gli impegni presi oggi col Paese.

Senatore Luigi Vimercati

GIORNATA DELLA MEMORIA






NERVIANO PER LA PACE




  • Venerdì 23 Gennaio ore 21: A CHE PUNTO E' LA NOTTE - spettacolo curato dall'Associazione Collage con parole e musica per la non violenza


  • Sabato 24 Gennaio ore 21: EBREI E ROM DUE STORIE DELLO STESSO DOLORE - serata curata dall'ANPI di Nerviano che prevede la mostra "Divoramento e Genocidio", la proiezione del video "A forza di essere vento" e un concerto di musiche Rom


  • Martedì 27 Gennaio ore 21:
    GIORNO DELLA MEMORIA

    MUSICA DALLA SHOAH - spettacolo di musica klezmer organizzato con MusiCuMozart e diretto da Marco Rotellini e proiezione del video "LEZIONI DI MEMORIA" realizzato dai ragazzi della scuola media


- TUTTI GLI EVENTI SI TERRANNO PRESSO LA SALA BERGOGNONE CON ENTRATA LIBERA



Il 27 gennaio 1945, quando i cancelli del campo di sterminio di Auschwitz si aprirono alla libertà, mancavano ancora un centinaio di giorni all'ingloriosa fine di Hitler nel bunker di Berlino. Cento giorni in cui fu possibile al capo della banda degli assassini nazisti ordinare altre atrocità.Quante lacrime, quanto sangue, quante sofferenze, sei milioni di deportati sterminati soltanto perché ebrei. Shoah è una parola ebraica, che significa catastrofe, disastro, distruzione. Oggi viene usata per indicare lo sterminio sistematico."La prima pattuglia russa giunse in vista del campo verso il mezzogiorno del 27 gennaio 1945. Fummo Charles ed io i primi a scorgerla: stavamo trasportando alla fossa comune il corpo di Somogyl (....)". La liberazione di Auschwitz colse Primo Levi, "marchiato" con il numero di matricola 174517, con la morte addosso e non in senso metaforico, lo racconta lui stesso ne La Tregua. "Rovesciammo la barella sulla neve corrotta, ché la fossa era ormai piena, ed altra sepoltura non si dava: Charles si tolse il berretto, a salutare i vivi e i morti (.....) Charles ed io sostammo presso la buca ricolma di membra livide, mentre altri abbattevano il reticolato; poi rientrammo con la barella vuota, a portare la notizia ai compagni".Il tema della memoria noi oggi cerchiamo di porre alla riflessione di tutti i cittadini di Nerviano. Per non dimenticare. Per ricordare a chi vorrebbe riscriverla che la storia è quella di Primo Levi, dell'Olocausto e dei tanti milioni di vittime e dei tanti antifascisti che si opposero all'orrore per la loro e la nostra libertà. Di ieri e di oggi.E rimane, deve rimanere, la memoria.

Girolamo Franceschini

giovedì 22 gennaio 2009

EBREI E ROM DUE STORIE DELLO STESSO DOLORE


Sabato 24 Gennaio alle ore 21.00 presso la Sala Bergognone l'ANPI di Nerviano organizza in collaborazione con l'Amministrazione Comunale una serata dedicata all'olocausto del popolo Rom.
In particolare l'evento prevede la mostra "Divoramento e Genocidio", la proiezione del video "A forza di essere vento" e un concerto di musiche Rom con i MusiKanti.
Trascurare gli zingari, tacere del loro massacro costituirebbe una seconda ingiustizia contro di loro.
La memoria del popolo zingaro massacrato deve trovare un posto tra tutti i popoli del mondo (Miriam Novitovich - ebrea polacca sopravvissuta al lager)

sabato 17 gennaio 2009

PIERINO

Una grande perdita per la famiglia, ma anche per l'intera comunità.
Mercoledì 14 gennaio un infarto si è portato via Pierino Vecchierelli, persona nota in paese per la sua attività di imprenditore ma anche per aver sempre saputo affiancare al lavoro una sana passione politica e per il volontariato.
Vecchierelli, 53 anni, era infatti il titolare dell'impresa di costruzioni edili Vecchierelli & C. di viale Kennedy, attiva da più di 30 anni e punto di riferimento per l'intero territorio.
Sposato con tre figli, Vecchierelli si è sentito male mentre, in auto, era fuori per lavoro: colpito da infarto è stato subito soccorso dai volontari arrivati dopo la chiamata al 118 e poi trasportato all'Ospedale Sacco di Milano.
A fianco dell'attività lavorativa, che lo aveva visto anche insieme all'Associazione Artigiani, vi è sempre stato un impegno politico sempre correttissimo: è stato iscritto prima al Partito Comunista, poi ai Democratici di Sinistra e infine al Partito Democratico.
Inoltre, il nervianese faceva parte anche del direttivo dell'associazione di volontariato Collage della quale era consigliere. «Pierino era sempre disponibilissimo – ricordano dall'associazione -, quando avevi bisogno lui non si tirava mai indietro e veniva sempre a dare una mano». Proprio per il Collage, in occasione del Natale, Pierino si era premunito di realizzare la muratura, all'interno della sede, dove ora sono esposte alcune opere che ricordano le attività e lo spirito dell'associazione.
In paese tutti gli volevano bene: tante le persone che lo ricordano come persona gentile, leale, onesta, sempre mossa da un grande senso civile e sociale.



Tratto da Settegiorni del 16 Gennaio 2009

venerdì 16 gennaio 2009

PIERINO

I funerali di Pierino Vecchierelli sono fissati per domani, 17 Gennaio, alle ore 14 presso la Parrocchia di Maria Madre della Chiesa.

giovedì 15 gennaio 2009

LA LEGA SI ASTIENE: GOVERNO BATTUTO SU UN ORDINE DEL GIORNO PD


La Lega si è astenuta sull'ordine del giorno relativo al rispetto del patto di stabilità da parte degli enti locali. Una scelta che è stata determinante per le votazioni in Aula alla Camera e che ha consentito l'approvazione dell'odg del Pd, sul quale il governo ha espresso parere contrario.

«Non è un segnale al governo». Lo dice Roberto Cota presidente dei deputati della Lega riferendosi all'odg del Partito democratico approvato dall'aula contro il parere del governo. «Il governo non è stato battuto - dice l'esponente del Carroccio - l'ordine del giorno del Pd dice cose simili a un nostro ordine del giorno accolto dal governo».

Ma il Pd la pensa diversamente. «È la decima sconfitta del governo in aula alla Camera ed è un chiaro segnale delle fibrillazioni interne alla maggioranza. Oltre all'astensione in massa della Lega altri esponenti settentrionali del pdl hanno manifestato con il proprio voto il dissenso verso l'esecutivo». È il commento del segretario d'aula del gruppo del Pd, Erminio Quartiani. Il governo, spiega, è stato battuto in aula alla camera nel corso delle votazioni sugli ordini del giorno al decreto anticrisi. È passato, sottolinea, con uno scarto di 7 voti (231 favorevoli, 224 contrari, 36 astenuti) un ordine del giorno del Pd, su cui l'esecutivo aveva espresso parere contrario, che impegna il governo ha valutare la possibilità di escludere dai saldi utili del patto di stabilità interno i pagamenti a residui concernenti spesi per investimenti effettuati nei limiti delle disponibilità di cassa a fronte di impegni regolarmente assunti ai sensi del testo unico degli enti locali. «Il nostro odg - conclude Quartiani - raccoglie le proteste legittime dei tanti amministratori locali su cui il governo sta facendo ricadere i costi della crisi».

L'Unità

mercoledì 7 gennaio 2009

MALPENSA: LAVORATORI DI CARGO CITY IN CORTEO SOTTO LA NEVE PER LA DIFESA DEL POSTO DI LAVORO. SOLIDARIETA' DEL PD LOMBARDO




Circa 200 lavoratori di Cargo City, l'area dell'aeroporto di Malpensa dedicata al traffico merci, hanno manifestato oggi sotto la neve la loro opposizione all'abbandono del settore da parte di Cai-Alitalia con un presidio davanti alla sede Enac dello scalo varesino e un corteo nei piazzali e all'interno dell'aerostazione. In una lettera inviata a Palazzo Chigi, all'Enac, alle istituzioni milanesi e lombarde, all'Alitalia e alla Sea, i sindacati locali che rappresentano i lavoratori (Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt-Uil, Ugl-Ta, Sdl) evidenziano "la situazione occupazionale già in forte crisi a seguito della decisione di Cai di ridurre a Malpensa i voli giornalieri da 170 a 16, situazione che peggiorerà dal 13 gennaio quando sarà fatta cessare l'attività cargo.


La quota di mercato rappresentata dalle merci Alitalia a Malpensa equivale al 50 per cento circa del totale e, pertanto, non va persa". I lavoratori chiedono pertanto che il Governo "si faccia interprete della situazione con Cai in questa fase di transizione, in attesa che un nuovo soggetto supplisca al vuoto lasciato da Alitalia Cargo". Si calcola che l'abbandono del settore cargo da parte di Cai-Alitalia metta a repentaglio 500 posti di lavoro diretti nello scalo di Malpensa, che salirebbero a 1.500 considerando l'indotto.


Al presidio ha partecipato, in segno di solidarietà con i lavoratori, una rappresentanza del Pd lombardo comprendente, tra gli altri, il segretario regionale Maurizio Martina, il responsabile enti locali Alessandro Alfieri, il capogruppo in Consiglio regionale Carlo Porcari, il presidente della Provincia di Milano Filippo Penati e il senatore Luigi Vimercati della commissione lavori pubblici, trasporti e comunicazioni di Palazzo Madama.


In una nota diffusa in concomitanza con la manifestazione, i parlamentari lombardi del Pd affermano: "L'approssimarsi del varo ufficiale della nuova Alitalia, nonostante l'esborso di ben 4 miliardi di denaro pubblico, conferma le più pessimistiche previsioni sul futuro dell'aeroporto di Malpensa. Sono ormai certi ulteriori tagli, dopo quelli del 2008, con il sostanziale azzeramento delle rotte intercontinentali. Ancora e più di prima i viaggiatori lombardi dovranno chiedere un passaggio ad altre compagnie aeree se vorranno raggiungere, per turismo o affari, le più importanti destinazioni mondiali. Ciò rischia di dare un colpo mortale all'Expo 2015 e, certamente, frappone altri ostacoli allo sviluppo dell'economia della Lombardia. Tutto questo è ancor più grave nella fase di accentuata recessione che stiamo attraversando, con centinaia di imprese in difficoltà e migliaia di lavoratori che rischiano di non avere più un lavoro nei prossimi mesi.


Stupisce pertanto la sostanziale acquiescenza del sindaco di Milano Moratti, del presidente della Regione Formigoni e della Lega Nord, sempre battaglieri a parole, ma incapaci di risultati concreti e di tutelare gli interessi dei milanesi e dei lombardi nei confronti di un Governo che ha di fatto abbandonato gli aeroporti milanesi al loro destino".


"Per queste ragioni - aggiungono i parlamentari lombardi - aderiamo convinti al Malpensa Day indetto per domani dal presidente della Provincia Penati. Sarà un'occasione importante per riaffermare il nostro impegno di parlamentari a vantaggio di una comunità che ha sulle spalle la responsabilità di far ripartire il treno dell'economia nazionale. Risolvere positivamente la questione del trasporto aereo lombardo, sia passeggeri sia cargo, è infatti di vitale importanza per l'intero sistema produttivo italiano".


Senatori e deputati lombardi del Pd continueranno a dare battaglia in Parlamento per chiedere all'Esecutivo di mettere sul mercato i diritti di volo e gli slot riferiti a Linate e Malpensa perché "solo rivolgendosi al mercato del trasporto aereo sarà possibile dare una risposta concreta alle imprese e ai viaggiatori lombardi".



Tratto da www.democraticiamilano.it

martedì 6 gennaio 2009

MALPENSA: “DALLA LEGA POSIZIONI RINUNCIATARIE. CHIEDE AL GOVERNO DI USARE DUE PESI E DUE MISURE”

“E’ tale lo stato confusionale della Lega sulla vicenda Malpensa che si supera la soglia del ridicolo.” Queste le parole del presidente della Provincia di Milano, Filippo Penati, a seguito dell’incontro di oggi in via Bellerio. “Secondo il vertice di oggi, il Governo dovrebbe liberalizzare i voli ed aprirsi alla concorrenza solo se Cai sceglierà Air France - Klm e lasciare il regime di monopolio se il partner sarà Lufthansa.
Mi chiedo come sia possibile che una forza politica, con ministri presenti al governo, chieda al governo del Paese di avere atteggiamenti così fortemente discriminatori rispetto a due compagnie aeree di stati membri dell’Unione Europea che devono essere trattate nello stesso modo. E’ grave se la Lega crede veramente che tutto ciò sia possibile, ma è ancora più grave se c’è la consapevolezza che questo atteggiamento è discriminatorio ed inapplicabile e lo si usa in modo strumentale solo per coprire le proprie indecisioni.
Con queste posizioni non esiste l’ipotesi di una battaglia comune.
Proseguirò nella mia battaglia, a partire dal Malpensa Day di giovedì prossimo, per la liberalizzazione dei diritti di volo, unico modo per rendere Malpensa un aeroporto intercontinentale”.

Comunicato Stampa dal Sito della Provincia di Milano

lunedì 5 gennaio 2009

PENATI A MORATTI E FORMIGONI, INSIEME PER MALPENSA

Fa un appello al Comune di Milano e alla Regione Lombardia il presidente della Provincia di Milano Filippo Penati, che ha invitato oggi Letizia Moratti e Roberto Formigoni a "sottoscrivere insieme una piattaforma programmatica di lavoro e impegno ad aprire una vertenza formale con il Governo per la liberalizzazione dei diritti di volo su Malpensa".

Da Penati arriva una forte critica all'accordo con Air France che, se firmato, penalizzerebbe fortemente Malpensa e ridurrebbe anche le rotte di Fiumicino. "Dobbiamo capire se a Cai abbiamo consegnato degli aerei e un asset industriale o il monopolio del trasporto aereo in Italia e se ad Air France si va a cedere il 25% della nuova Alitalia oppure il 50-60% del traffico passeggeri italiano", ha detto il presidente della provincia di Milano ricordando come, sul tema della liberalizzazione degli slot, ai tempi del governo Prodi le autorita' lombarde erano concordi. "Oggi Camera di Commercio e Assolombarda non dicono piu' una parola - ha sottolineato Penati - perche' un pezzo del loro mondo e' finito a fare il socio di Cai e la liberalizzazione andrebbe a ledere il monopolio della nuova Alitalia. E' paradossale che un uomo di sinistra come me debba alzare la voce in favore del rispetto delle regole di mercato". In base all'orario comunicato dalla nuova Alitalia, che entrera' in vigore il 13 gennaio, Penati riferisce che a Malpensa resterebbero solo tre rotte intercontinentali: il giornaliero per New York e tre voli alla settimana per Tokyo e San Paolo: "Ci saranno pero' - ha spiegato - 99 partenze settimanali da Roma e Milano per Parigi. I patrioti di Cai, che dovevano garantire l'italianita' della compagnia di bandiera, isolano Malpensa, consegnando il mercato ai francesi". Confermato il "Malpensa day" di giovedi' 8, cui sono stati invitati i presidenti delle province di Varese, Novara e Verbania per un incontro con il presidente di Sea Giuseppe Bonomi. Seguiranno incontri con le organizzazioni sindacali e con le associazioni che rappresentano le categorie economiche (commercianti, artigiani, cooperative).