giovedì 11 settembre 2008

UNA NUOVA STAGIONE PER L'OPPOSIZIONE

Veltroni a Milano alla Festa Democratica


Fare il segretario è un duro lavoro, Walter Veltroni lo sa bene. È alla festa democratica di Milano, sta parlando della difficile situazione in cui versano i partiti di centrosinistra in tutta Europa e della preoccupante crisi economica in cui si trova l’Italia senza avere una definita strategia politica per affrontarla.

Eppure non si sotttrae all’interruzione di un singolo e preannunciato contestatore: «Serve uno sforzo per avere una maggioranza riformista in questo Paese, bisogna lavorare, ci vuole del tempo». Risponde al solito Pietro Ricca, quello del «puffone» a Berlusconi, chiassoso disturbatore onnipresente alle manifestazioni del centrosinistra milanese che gli chiede le dimissioni. «Uno dei difetti della nostra simpatica famiglia politica è di essere come il conte Ugolino, che solitamente mangia i suoi figli».
Una battuta semischerzosa: «Diciamo la verità, se avessero pensato che si vinceva non chiamavano me». Poi Veltroni diventa serio: «Io sono stato buono e tranquillo per tutta l’estate, perché l’esperienza mi dice che ad ogni campagna elettorale segue un’invincibile inerzia. Ma adesso sta cominciando un’altra stagione, sia nel Partito Democratico sia nel rapporto tra il Paese e questo governo».

Il segretario si riferisce alla campagna di autunno del Pd, quella che vedrà impegnato tutto il partito in vista della manifestazione del 25 ottobre, con assemblee e manifestazioni in tutta Italia sui temi della scuola, del carovita, dei salari e delle pensioni. Nella capitale produttiva del Paese, Veltroni pone l’accento sui temi di natura economica. Innanzitutto Alitalia: «Il vero genio di questa vicenda è l’amministratore delegato di Air France, che pochi mesi fa doveva caricarsi i debiti e i problemi della nostra compagnia di bandiera, mentre adesso ha la possibilità di averla tra le mani senza spendere una lira. Il governo ha caricato sulle spalle di tutti noi miliardi di debiti senza chiarire quale sarà il destino del nostro sistema aeroportuale».

Veltroni ricorda le ultime rilevazioni dell’Istat, la crescita che si è fermata, i consumi che sono scesi del 7% in un anno. «E mentre accadeva tutto questo - sottolinea Veltroni - il governo ha parlato solo dei problemi personali del premier». E sui temi fiscali: «Con questo governo le tasse non diminuiranno fino al 2013, anzi aumenteranno nel 2010 dello 0,2%. Ma c’è di peggio, ha programmato il tasso di inflazione all’1,5%, quando sappiamo bene che il carovita reale è ben più pesante. Infine, per la prima volta da decenni, la spesa per gli investimenti è scesa per la prima volta sotto il 4%». La conclusione del segretario democratico è spietata: il centrodestra ha ingannato gli elettori. «Mi auguro che i cittadini abbiano ancora la capacità di indignarsi di fronte alle bugie».

Luigina Venturelli - L'Unità

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